Philip Schlesinger
Centro di Ricerca di politica culturale - Università di Glasgow
Sintesi in tempo reale
Al Professor Philippe Schlesingher è stato affidato il rapporto introduttivo al Seminario.
Vuole fare alcune riflessioni intorno al cambiamento epocale che stiamo vivendo.
Esiste senz’altro uno spazio in cui possano intervenire gli esperti. Stiamo inequivocabilmente passando ad un sistema crossmediale. E questo pone il problema delle infrastrutture. Intanto ad oggi molti cittadini non hanno ancora accesso alla banda larga o addirittura non se la possono permettere. Fondamentale quindi il problema democratico dell’accesso al servizio. Il contesto Comunitario intanto è tutt’altro che unitario. Ci sono poi alcuni temi fondamentali da considerare: sembra che il sistema sia volatile anche in Italia. Il mercato è estremamente segmentato.
Nel Regno Unita è stato il mezzo di comunicazione più usato nel corso delle elezioni: c’è senz’altro una migrazione soprattutto da parte dei giovani, ma la rivoluzione digitale non è così lineare. Il clima di austerità e il taglio dei servizi pubblici stanno aumentando il divario fra i cittadini. Questo in tutta Europa. Dall’altra parte l’Europa sta vivendo forte la crisi dei nazionalismi e Schlesinger vede difficile un’unificazione culturale. La sfida della multiculturalità è affrontata in modo molto differente fra gli Stati.
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Per quanto riguada gli spunti suggeriti al dibattito:
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ricalibrare il posto dei servizi pubblici: il campo è veramente complesso. Siamo in una nuova fase del neoliberalismo. C’è ancora necessità di ripensare il ruolo dei servizi pubblci? Ci sono molte differenze fra Stato e Stato, ognuno è partito da un punto di vista diverso. Possiamo partire da un punto comune che è l’approccio illuministico del diritto comune all’informazione;
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c’è poi il problema del finanziamento. Vviviamo nell’era della concorrenza e questo per i servizi pubblici è un grosso problema. Fino ad oggi l’approccio è stato guardare al passato, ma certo è un approccio sbagliato. Occorre individuare poi il problema del finanziamento;
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non possiamo discutere il futuro dei servizi pubblici senza considerare il sistema in cui inseriti. Si va verso la deregulation. Deregolamentazione del privato e regolamentazione del pubblico è quanto va discusso;
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la politica mediatica è plasmata da concentrazioni di potere, è fondamentale evitare i condizionamenti politici.
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Nel 2009, concludendo la serie di interventi Philip Schlesiger si dichiarava sostanzialmente scettico rispetto alla possibilità di una televisione pubblica europea. Riflettendo sull'esperienza britannica si era allargato al contesto europeo meditando sul fatto che la convinzione generale e diffusa che, per una completa costruzione di una democrazia europea, la premessa fondamentale fosse un processo di comunicazione condivisa. Ma perché questo avvenisse era fondamentale porsi delle domande sulla concezione che abbiamo di cittadinanza transnazionale e anche di fruizione transnazionale di cultura e di ciò che potrebbe motivarle e stimolarle. Chiedendosi in quale misura fosse ancora ragionevole parlare di televisione di servizio pubblico piuttosto che di "contenuti di pubblico servizio" concludeva auspicando una struttura regolatrice europea.
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Vedere anche:
CONFERENZA INFOCIVICA 2009 Torino, Rai - Prix Italia
E' POSSIBILE COSTRUIRE UNA TELEVISIONE PUBBLICA EUROPEA?
Problemi e prospettive aperte dal Trattato di Lisbona
Audio CONFERENZA INFOCIVICA 2009
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