Emili Prado
Università Autonoma di Barcellona
La televisione che
converge nella rete
4.4. – Universalizzazione per tutti
Senza dubbio si aprono una serie di opportunità per le industrie nazionali di produzione dei contenuti al fine di trovare canali di diffusione al di là dei propri mercati nazionali.
Tutto questo deve servire da contropartita affinché le politiche di protezione dell’industria nazionale basate sulle quote di messa in onda sia rispetto all’origine della produzione che in merito alla presenza di una produzione indipendente e che ancora oggi fanno parte dei regolamenti europei, non siano più in vigore nello scenario di copertura universale. Acquisisce dunque importanza rimandare l’azione politica per la promozione dell’industria, dell’intervento sulle condizioni di trasmissione interna agli interventi sulle condizioni di produzione e sulle condizioni di trasmissione all’estero.
L’intervento sulle condizioni di produzione richiede l’elaborazione di politiche attive di sviluppo delle infrastrutture della produzione e di politiche di formazione della concorrenza creativa. La concorrenza creativa per eccellenza dovrebbe influire sulla competitività dell’industria nazionale di produzione dei contenuti audiovisivi e sul nuovo scenario, la competitività dei suoi prodotti sarà più efficiente nella difesa dell’industria rispetto alla protezione delle quote.
La maggiore competitività permetterebbe di far crescere la scala di mercato e di conseguenza di migliorare progressivamente la qualità della produzione. Tale fattore le consentirebbe di attrarre maggiormente il pubblico nazionale, aumentando l’opportunità di far parte del menu di consumo preparato dal cittadino.
L’intervento sulle condizioni di trasmissione esterna richiede politiche che intervengano sulla visibilità della produzione nazionale. La copertura nazionale garantisce l’effettiva opportunità di entrare in contatto con un pubblico appartenente ad altri tipi di mercato oltre a quello nazionale, seppure in un contesto di alta competitività e di saturazione dei contenuti. Riuscire a distinguersi in un universo di innumerevoli contenuti diventa una priorità.
Le possibilità di intervento rinviano a meccanismi diversi; il primo ha a che fare con la difesa effettiva della net neutrality, in modo che i prodotti dei provider di contenuti nazionali non subiscano discriminazioni nel loro percorso attraverso la rete fino all’utente.
Il tema della net neutrality è un campo in cui la vigilanza delle autorità di regolamentazione deve costituire una garanzia per evitare la progressiva discriminazione di alcuni servizi rispetto ad altri e dunque di alcuni contenuti rispetto ad altri. Potremmo dire che dalla violazione del principio di net neutrality derivano due generi di discriminazione.
• Il primo interessa l’utente che vede limitata la qualità del servizio in rapporto alla coincidenza o meno dei propri interessi con i servizi a cui l’Internet Service Provider (ISP)dà priorità in termini di velocità.
• La seconda interessa i provider di contenuti che assistono alla discriminazione dei propri servizi attraverso l’applicazione di un criterio di qualità di accesso che li rende meno competitivi.
In entrambi i casi gli ISP si stanno trasformando nei nuovi gatekeeper, che determinano con forza il repertorio dei contenuti consumati dalla comunità di utenti a cui fornisce accesso ad Internet e da alcuni utenti che non gli hanno conferito la funzione di gatekeeper avendo pattuito un accesso ad una determinata velocità partendo dall’idea che questo servizio viene erogato sotto il principio di net neutrality.
Il secondo meccanismo è relativo alla garanzia di neutralità anche delle EPG, soprattutto nello scenario di copertura universale, dei motori di ricerca dei contenuti video che interverranno sempre di più nell’intermediazione dell’accesso dell’utente ai contenuti VIP-OTT.
Il terzo meccanismo punta sull’intervento nel campo degli indicizzatori di contenuto che hanno vitale importanza come mediatori dell’abbondanza. Tali servizi saranno soprattutto servizi creati su iniziativa dei privati con determinate tendenze segnate dalla loro politica editoriale o dal target a cui si rivolgono e pertanto non si garantisce la selezione dei prodotti nazionali per integrare il loro catalogo. Trovare la forma per far valorizzare i prodotti nazionali da parte di questi nuovi gatekeeper diventa una priorità, tanto degli attori industriali come delle politiche nazionali di sostegno all’industria.
Parallelamente, è necessario promuovere la creazione di questi indicizzatori e cercare di renderli un punto di riferimento per gli utenti internazionali, oltre a trasformarsi in punto di riferimento obbligatorio per l’utente nazionale grazie alla loro efficienza e completezza. Infine, in questo repertorio di meccanismi, la creazione di un’immagine forte per i contenuti generati dall’industria nazionale è vitale per riuscire ad essere visibili nella giungla dell’offerta. Questo è l’altro fronte in cui le politiche di sostegno all’industria nazionale della comunicazione possono trovare punti di intervento molto redditizi.
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