Emili Prado
Università Autonoma di Barcellona
La televisione che
converge nella rete
Il processo di convergenza che interessa l’industria audiovisiva sta trasformando il concetto di media e l’offerta dei contenuti che fluisce attraverso piattaforme diverse, adottando forme ecologiche in funzione del contesto tecnologico e dell’acquisizione di tali tecnologie da parte del pubblico. Tutto questo mette in luce una tendenza che inizia a dare i suoi frutti nel settore audiovisivo, ma la cui diffusione ed evoluzione dipenderanno dagli sviluppi del sistema audiovisivo.
1.- L’universo televisivo convergente
4. CONSIDERAZIONI
4.3. – Permeabilità dei confini
Non è possibile blindare efficacemente le frontiere nazionali alla circolazione dei contenuti digitali. Di conseguenza, è necessario rielaborare tutte le regole della politica della comunicazione fondate sul fatto che applicando i principi di sovranità sarebbe stato possibile introdurre delle condizioni sui contenuti.
Ricordiamo che tra le norme di base dell’organizzazione del sistema audiovisivo sia nell’Unione europea che nei suoi Stati membri, si contemplano misure che vanno dalla considerazione della proporzione delle opere europee al rispetto dei principi di libertà di espressione, passando per la protezione del pubblico sensibile o per le norme sulla pubblicità
Ovviamente, l’efficacia di tali misure è in rapporto diretto con la capacità di condizionare la circolazione dei contenuti nello spazio di sovranità e questo è stato sinora possibile nella misura in cui esisteva la capacità di delimitare entro i confini la copertura a livello nazionale o di condividere principi sulla circolazione in spazi di sovranità condivisa a livello sovranazionale come nel caso delle disposizioni contenute nella direttiva europea sui Servizi di Media Audiovisivi.
Tuttavia, è ugualmente ovvio che tale efficacia è compromessa quando la copertura è universale. Sebbene ancora oggi la modalità principale per l’offerta di contenuti audiovisivi avvenga attraverso supporti che operano secondo delle limitazioni, come ad esempio il digitale terrestre, il cavo, le piattaforme di IPTV, e in misura minore anche il satellite con le caratteristiche che abbiamo già descritto e che a volte organizzano i propri servizi in pacchetti creati per soddisfare i gusti di un mercato nazionale, allo stesso tempo, tuttavia, è certo che i cittadini inseriscono sempre di più nei loro menu mediatici contenuti in rete a cui si accede gratuitamente. Il fatto che questa forma oggi sia ancora minoritaria, non può legittimare l’ipotesi di rimandare la riflessione sulle sue conseguenze perché si tratta di una forma di accesso ai contenuti in crescita, con uno sviluppo inarrestabile.
CONTINUA
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