Seminario di Infocivica in collaborazione con Globus et Locus
Milano - 15 gennaio 2009
Presenti: Piero Bassetti, Fausto Colombo, Livia D’Anna, Edoardo Fleischner, Giacomo Mazzone, Gerardo Mombelli, Bino Olivi, Remigio Ratti, Giuseppe Richeri, Bruno Somalvico, Ivana Trevisani
Ivana Trevisani: come antropologa che si occupa di integrazione delle comunità immigrate, partirei innanzitutto da cosa significa per queste comunità servizio pubblico. Sono state fatte delle ricerche sulla loro fruizione dei media, ed è stato osservato che non solo vedono i canali dei paesi di origine, ma che per esempio i francofoni guardano anche i canali francesi o gli anglofoni la BBC, ecc.
Gli stranieri sono molto più abituati a soluzioni come sottotitoli, didascalie.
Il discorso della lingua: amici arabi mi dicono che il livello della lingua araba si è innalzato nei paesi arabi perché Al Jazeera ha unificato l’arabo classico. Mi era venuta anche l’idea, alla luce del fallimento dei corsi di alfabetizzazione nelle scuole, vedendo quante ore passano queste persone davanti alla tv nei loro nuclei familiari, perché non prevedere dei programmi ad hoc.
Qui si ritorna al tema del laboratorio. Infocivica potrebbe produrre qualcosa che si metta al servizio di uno sperimentalismo libero, non al servizio dei centri di potere.
C’è poi il tema interessantissimo delle tv locali che stanno recependo la logica del globale.
Concludendo, rispetto al discorso della formazione, forse andrebbe rotto lo schema westfaliano della formazione.
Edoardo Fleischner: facciamo qualcosa per intercettare gli elementi innovativi e il territorio che fornisce elementi di innovazione consolidati è il web. Esistono però degli elementi, la BBC ha dato dei contributi notevolissimi in questo senso.
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