DOSSIER SUL SEMINARIO DI AMALFI ( 15-16 settembre 2000)
Tv e comunicazione di pubblica utilità/8
Rivista Italiana di comunicazione pubblica, II (6) dicembre 2000, pp. XXX-XXX
La proposta “Gruppo di Amalfi”
Ringrazio, a nome di tutti i redattori del progetto,
Stefano Rolando per aver partecipato al nostro
seminario di riflessione ad Amalfi su Infocivica
e Rivista Italiana di Comunicazione Pubblica per
l'ampio dossier che ha dedicato alla nostra iniziativa.
Spero che esso possa contribuire alla divulgazione
del progetto nel mondo delle istituzioni, e in
particolare in quello della comunicazione pubblica,
ma anche fra gli operatori dell'informazione radiotelevisiva
e multimediale.
Ma credo che, in attesa di
organizzare un secondo appuntamento di riflessione
nella prossima primavera, sia necessario andare
avanti in maniera più spedita.
Propongo quindi, a titolo personale, una scaletta
di lavoro che possa portare nel 2001 ad una accelerazione
del processo di avanzamento del progetto Infocivica.
Ho suddiviso la scaletta nei seguenti cinque momenti:
1 – Formare un gruppo informale
di lavoro partendo dai partecipanti del seminario
di Infocivica e chiamarlo Gruppo di Amalfi .
Il gruppo può invitare altre personalità a
farne parte, adottando però un forte criterio
selettivo anche per non appesantire troppo la compagine.
Il gruppo dovrebbe continuare a dibattere, con
spirito aperto, sulla ridefinizione di
servizio pubblico radio-televisivo in Europa ,
integrando però i media elettronici con
quelli digitali e ipermediali. Potrebbe da ora
in poi, chiamare l'oggetto della discussione “ Servizio
Pubblico Multimediale ”. Inoltre
potrebbe aprire per il proprio dibattito un forum
ad hoc in rete, chiedendo ospitalità al
sito di Rivista Italiana di Comunicazione Pubblica .
2 – Elaborare un pre-progetto per
un nuovo sistema mediatico di informazione civica,
che adotti come base-premessa il documento “Infocivica” di
Amalfi, integrato dagli interventi del seminario.
Fare, come precisamente indicato da Jader Jacobelli,
una presentazione ufficiale del pre-progetto in
un luogo istituzionale dopo averlo inviato ai parlamentari
europei , nazionali e regionali.
3 – Attivare, dopo la presentazione
del pre-progetto, un'analisi dei soggetti possibili interlocutori per
essere committenti del progetto finale.
4 – Elaborare, sempre in
parallelo, uno studio
di fattibilità di un pilota che
coniughi tutte le variabili di prodotto e di
processo che il pre-progetto contiene.
5 – Confezionare con un gruppo
ristretto di tecnici il progetto definito.
Cordiali saluti
Edoardo Fleischner
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