Commenti al Seminario di Infocivica in collaborazione con Globus et Locus
Milano - 15 gennaio 2009
Nota e commenti del Consigliere Gianni Bellisario sul verbale del seminario di Milano
Premessa
Mi sembra interessante l'ipotesi di un lavoro comune Infocivica / Globus et Locus.
Mi sono divertito a sottolineare alcuni passaggi dei vari interventi ve li riporto senza un filo logico così come li ho segnati:
- Bassetti
- la glocalizzazione è un cambio d'epoca radicale
- passaggio all'epoca glocal distrugge l'ordine nazionale e internazionale e crea un ordine nuovo in cui i media sono attori e beneficiari
- Oggi questo rapporto è finito, innanzitutto perché la nostra dimensione nazionale e statuale di riferimento è l'Europa.
- Se questo è, quello che a noi interessa oggi non è tanto la Rai, ma semmai Murdoch (Sky)
- Il discorso non è più riformista ma rivoluzionario
- Il nostro obiettivo è quello di definire un progetto di azione su come si possa realizzare una marcia di avvicinamento al nuovo. Su questo varrebbe la pena di fare uno scambio di riflessioni, che sia il presupposto a un'azione coerente.
- Somalvico
- Non sono d'accordo però sul riferimento a Murdoch
- Quella che credo sia una caratteristica peculiare dell'esperienza europea è quella dello sviluppo del concetto di sistema misto. Può questo essere ripensato in ambito glocal?
- Come Infocivica sono disponibile a seguire il metodo proposto da Bassetti, arrivare a preparare una serie di documenti che siano in grado di presentare non solo una proposta (o un nuovo manifesto, anche gli appelli hanno una loro stagione), ma di riuscire a lanciare due o tre proposte stimolanti.
- Fleischner
- E provocatoriamente: perché la Rai non ha fatto google? Perché non l'ha fatto la Bbc? E poi, pensate cìò che fa youtube non sia servizio pubblico, ovvero mettere a disposizione dell'universo, quello che l'universo mette dentro?
- Bassetti
- Proposta: facciamo una mappa con uno strumento avanzato (la rete), per esempio un sito-laboratorio sulle mutazioni genetiche dei media, con l'individuazione dei fattori di mutazione. L'obiettivo primario sarebbe quello di individuare in primissima approssimazione i fattori fondanti di questo nuovo servizio pubblico universale a vocazione glocal .
- La seconda cosa che propongo, come conseguenza cominciare a sviluppare un prototipo. Io sono convinta che i servizi pubblici non si riformano dall'interno, ma creando uno strumento prototipale esterno.
- Olivi
- occorre puntualizzare che noi siamo qui per giudicare se la nostra iniziativa Infocivica sia in grado di proporre qualcosa di nuovo e non si limita a volere la riforma della Rai, ma un ripensamento del servizio pubblico in genere. In questo senso ci domandiamo se Infocivica possa essere strumento di azione e allargamento dell'azione di GL.
- Ratti
- Andare al di la delle frontiere è necessario.
- Colombo
- oggi è assodato che non si possa pensare il servizio pubblico se non in modo multimediale e non c'è documento dell'UE
- il fatto che si debba per forza ripensare il servizio pubblico in direzione multimediale, mi sembra abbastanza triviale (nel senso francese del termine).
- Quando si parla di servizio pubblico, il modello di servizio pubblico europeo ha una sua coerenza
- Il servizio pubblico non è un servizio di pubblica utilità
- Il servizio pubblico è invece un servizio garantito dallo Stato rispetto ai bisogni del cittadino, non del cliente. Questo va ricordato per capire perché è così importante riformare il servizio pubblico, perché garantisce un diritto di cittadinanza
- In una società moderna il bisogno di servizio pubblico aumenta, non diminuisce
- Non è vero che il mercato naturalmente funziona meglio
- Il tema fondamentale è la formazione
- Bassetti
- Un unico appunto che farei al tuo ragionamento è che è tutto westfaliano, infatti hai fatto la rivalutazione dell'ipotesi nazionale
- Gli avanzamenti tecnologici in un settore centrale come quello del sapere condizioneranno gli assetti del potere
- Richeri
- Non si può contrapporre al modello televisivo tradizionale google o internet, sono due cose completamente diverse
- Se parliamo di internet parliamo di contenitori, se parliamo di tv parliamo soprattutto di contenuti.
- A noi interessa dire qualcosa sulla tv che, seppur declinando, avrà ancora un ruolo importante.
- Il globale-locale è oggi nella realtà quotidiana, le imprese vere lo hanno integrato da tempo. Gli universitari sono glocal. E' una condizione di esistenza. Le istituzioni culturali, come possono attrezzare e orientare positivamente questo intreccio che dovrà amalgamarsi sempre di più. E' su queste basi che dobbiamo riflettere su delle funzioni di servizio pubblico
- Con questo step intermedio sull'Europa cominciamo a riflettere come il servizio pubblico può aprirsi al globale con un primo punto si passaggio sull'Europa
- Proporrei di individuare un focus circoscritto: la tv e l'Europa come passaggio dal locale al globale, facendo emergere le variabili che ci interessano.Contemporaneamente fare una mappatura delle cose rilevanti dal punto di vista dell'applicazione delle nuove tecnologie .
- Bassetti
- La scelta dell'assumere la televisione come punto di partenza sembra condivisibile, certo comporta diverse rinunce, ma di per sé ha corpo sufficiente per giustificare un lavoro
- Questo è un lavoro difficile ed è un tipico lavoro da servizio pubblico. Come strutturiamo questo adempimento?
- Trevisani
- forse andrebbe rotto lo schema westfaliano della formazione .
- Fleischner
- facciamo qualcosa per intercettare gli elementi innovativi e il territorio che fornisce elementi di innovazione consolidati è il web. Esistono però degli elementi, la BBC ha dato dei contributi notevolissimi in questo senso
- Mazzone
- Cosa ha chiesto il governo alla BBC per il rinnovo della concessione? La più grossa sfida per il paese nel campo della comunicazione è il passaggio al digitale . Ha chiesto quindi il passaggio al digitale della popolazione. Se la Gran Bretagna vuole avere un ruolo nel futuro deve rendere digitali i cittadini, abituarli a parlare e ragionare utilizzando l'opportunità del digitale
- Dieci anni dopo il governo gli chiese non solo di trasformare i suoi contenuti ma il paese, di digitalizzare la testa dei cittadini
- Dobbiamo incrementare le piattaforme che consentano di moltiplicare la capacità di reazione delle tv nazionali (UER) ma anche locali in outsourcing di avere gli stessi vantaggi di accesso alla globalizzazione che ha il grosso gruppo multinazionale
- Le piattaforme su base non commerciale sono lo strumento indispensabile per sviluppare il globale, il glocal nel senso di far approfittare agli interlocutori locali dei vantaggi del globale.
- L'esempio dell'Eurovisione dovrebbe essere esportato a livello globale: la capacità di fare mercato pubblico globale rafforzando le piattaforme
- Per quanto riguarda il tema dei nuovi media, nel mondo della tv l'Europa ha creato delle regole del servizio pubblico, universale garantito.
- In internet non è così. Non c'è una soglia minima di diritti garantita.
- In internet al momento non ci sono regole. Gli americani non le vogliono, perché controllano il 90 per cento di un mercato potenziale
- Bassetti
Commento
- In uno scenario prossimo venturo si porrà il problema della cittadinanza (dal singolo comune a quella continentale) in termini di diritto di accesso alla rete di TLC. Da questa premessa deriva che la “rete” ed i principali strumenti operativi che operano al suo interno debbono necessariamente essere pubblici. Il concetto stesso di servizio pubblico radiotelevisivo, trasportato in questo scenario diventa parte integrante del “diritto all'accesso”. - Sembra che il finanziamento pubblico sia al momento l'unica possibilità per l'ampliamento della rete ed il completamento della connessione interattiva globale di tutti gli utenti. Se così fosse si aprirebbe un'opportunità unica per riacquisire la proprietà totale o parziale della rete da parte dei governi locali, nazionali e europei. Sarebbe il primo passo verso un diritto all'accesso e quindi alla cittadinanza.
- E' necessario dare nel più breve tempo possibile una dimensione europea al Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Si potrebbe ipotizzare un processo consorziale tra i vari broadcaster pubblici europei anche all'interno dell'UER.
- Sarà molto difficile non farsi tentare dalla rivoluzione.
Conclusioni
sono d'accordo sulla mappatura dei soggetti e di fatti innovativi;
sono d'accordo sulla opportunità di fare un nuovo documento di riferimento;
sono particolarmente d'accordo sull'apertura di un blog o di altra area dedicata in rete invitando chiunque lo desideri a ‘postare' un contributo.
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