Regole certe per tutti gli attori del nuovo sistema delle comunicazioni elettroniche
Il Parlamento vigili sul rispetto delle nuove regole di governance del servizio pubblico, sanzionando qualsiasi interferenza nella sua gestione, anche quella di propri membri, e procedendo periodicamente ad un’attività di vigilanza e di indirizzo sull’intero sistema delle comunicazioni elettroniche a distanza, qualunque sia la piattaforma di diffusione e di distribuzione.
Il pluralismo, anche quello della informazione, deve essere assicurato dall’equilibrio e dalla varietà delle voci ospitate e non dalla lottizzazione dei posti di comando. La tutela dei minori e il rispetto della dignità umana saranno frutti ulteriori della promozione di un profilo elevato dei diritti e dei doveri del giornalista e del dirigente del servizio pubblico, e di una rinnovata e trasparente politica di selezione del personale.
Informazione, fiction, intrattenimento e programmi culturali richiedono pari attenzione: occorre accompagnarli nella loro evoluzione, anche nel superamento tra le divisioni rigide tra i generi, con normative che tengano conto delle nuove prassi e difendano le distinzioni essenziali.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è responsabile dell’applicazione delle leggi, della definizione di regole comuni del sistema misto, pubblico e privato, per la radio, la televisione e per la loro interazione con gli altri media nell’ambiente digitale. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato deve vigilare al rispetto delle regole e a tutela della concorrenza nel nuovo ambiente digitale, impedendo la formazione di qualsiasi forma di posizione dominante, a cominciare dall’uso delle frequenze che devono tornare ad essere considerate un bene della collettività.
Una nuova pianificazione dello spettro radioelettrico per l’era digitale e un conseguente piano pubblico di riassegnazione delle frequenze digitali terrestri sono passaggi obbligati per uno sviluppo ordinato di tutto il sistema, sia pubblico sia privato.
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