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di servizi di pubblica utilità nella società dell'informazione.“
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Il futuro assetto del servizio pubblico e il suo finanziamento

 

Osservazioni sul Disegno di legge Gentiloni
e sulle proposte di Giancarlo Bosetti e Alessandro Ovi


contributo alla discussione di Bruno Somalvico
(Segretario Generale Associazione Infocivica - Gruppo di Amalfi)

15 gennaio 2008

Note al testo:

[1] Le frequenze verranno assegnate a gara e il denaro incassato andrà in parte al Tesoro in parte finanzierà i progetti di copertura digitale.

[2]L’OFCOM sostiene che la nuova figura del Public Service Publisher (PSP), cioè l’Editore di Servizio Pubblico, grazie alle nuove infrastrutture tecnologiche, sarebbe in grado di distribuire contenuti e programmi di servizio pubblico destinati alle diverse piattaforme digitali e alle nuove piattaforme a banda larga, fornendo contemporaneamente servizi multimediali di prossimità destinati alle comunità presenti sul territorio Questa proposta ha suscitato l’immediata reazione delle emittenti di servizio pubblico, in particolare quella della bbc, ostile a qualsiasi forma di messa all’incanto o frammentazione del canone in una miriade di soggetti, a prescindere dalla loro natura di broadcaster pubblici o di semplici editori/fornitori di contenuti per il servizio pubblico.

[3] Gli indirizzi del servizio pubblico radiotelevisivo, nell’arco di concessione e nei contratti di servizio, dovranno essere formulati con modalità che consentano verificabilità e misura dei risultati e, nell’iter per la loro determinazione, appare opportuno giovarsi di periodiche rappresentazioni della società da parte di più agenzie qualificate. Per evitare dispersione di risorse, si dovrà tenere conto di quanto il mercato è in grado di offrire spontaneamente ai cittadini, ma anche di come l’evoluzione delle tecniche trasmissive e degli scenari di mercato possano creare squilibri significativi di accesso ai contenuti da parte dei cittadini. Gli indirizzi, inoltre, dovranno riguardare gli obiettivi da raggiungere e non le specifiche declinazioni editoriali dei contenuti che dovranno restare di responsabilità del broadcaster concessionario. I livelli di audience da raggiungere, tali da giustificare l’ottenimento delle risorse da canone e l’attribuzione della funzione, saranno, ove possibile, ricompresi negli obiettivi.

[4] Si può immaginare un sistema di valutazione della corrispondenza dell’attività del ‘broadcaster’ concessionario di servizio pubblico agli indirizzi emessi dalla Fondazione basato su quattro aspetti principali: -diffusione (“reach”: quante persone hanno accesso e useranno effettivamente un servizio),-qualità, -innovazione, -efficienza.

[5] È opportuno infatti valutare se il valore aggiunto di un servizio finanziato con denaro pubblico sia maggiore dell’impatto negativo sui concorrenti commerciali dal punto di vista del vantaggio del cittadino utilizzatore/consumatore. In una certa misura, il servizio pubblico distorce sempre il mercato, e la sua presenza può essere utile proprio in quanto strumento di alterazione (e quindi di governo) del mercato stesso. È importante, tuttavia, che tale distorsione non sia eccessiva, che abbia una logica di equilibrio e che sia quindi controbilanciata dal valore aggiunto per i singoli utilizzatori come per la società nel suo complesso.

(Bruno Somalvico)