In collaborazione con Commissione Europea - Rappresentanza in Italia
CONFERENZA INFOCIVICA
E' POSSIBILE COSTRUIRE UNA TELEVISIONE PUBBLICA EUROPEA?
Problemi e prospettive dopo il Trattato di Lisbona
DOCUMENTI DI LAVORO
1 - UNIONE EUROPEA
La posizione della Commissione Europea in materia di aiuti di Stato per il finanziamento dei servizi pubblici di radiodiffusione
Il contesto
Le emittenti europee di servizio pubblico ricevono ogni anno oltre 22 miliardi di euro in forma di canoni o direttamente come sovvenzioni statali, il che le pone al terzo posto, dopo l'agricoltura e le imprese di trasporto, tra i beneficiari di aiuti di Stato.
Il protocollo allegato al trattato di Amsterdam chiarisce che i sistemi di radiodiffusione di servizio pubblico sono in diretta correlazione con le esigenze democratiche, sociali e culturali della società e conferisce agli Stati membri il diritto di finanziare le emittenti di servizio pubblico nella misura in cui tale finanziamento è erogato per adempiere al mandato di servizio pubblico quale è stato affidato, definito e organizzato da ciascuno Stato membro e purché il finanziamento non incida indebitamente sugli scambi e sulla concorrenza nell'Unione europea.
Per chiarire la sua interpretazione del protocollo di Amsterdam, la Commissione ha adottato dapprima, nel 2001, una comunicazione relativa all'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione (vedere IP/01/1429).
Tale Comunicazione precisava che in via di principio gli Stati membri sono liberi di stabilire l’estensione del servizio pubblico e le modalità attraverso le quali esso viene finanziato ed organizzato, in funzione delle proprie aspirazioni, delle specifiche storie e dei propri bisogni. Tuttavia, la Commissione invita alla trasparenza in materia, al fine di poter valutare la giusta proporzione del finanziamento pubblico e di controllare e sanzionare eventuali pratiche abusive. Chiede dunque agli Stati Membri di fornire une definizione precisa di servizio pubblico, conferendola ufficialmente a uno o più operatori per via di un atto ufficiale e di istituire un’apposita Autorità per vigilare sulle modalità attraverso le quali essa viene esercitata. La Commissione annunciava infine che sarebbe intervenuta ogni volta in cui si fosse prodotta una distorsione della concorrenza dovuta ad un aiuto non giustificato dalla necessità di esercizio della missione di servizio pubblico nei termini in cui essa è stata définita dallo Stato membro, e di conseguente accesso al suo finanziamento.
Dopo di allora, la Commissione ha adottato più di 20 decisioni, che hanno apportato altri chiarimenti sull'applicazione delle norme. L'esame dei singoli casi ha integrato, sotto molteplici aspetti, i principi enunciati nella comunicazione del 2001.
Un quadro generale delle decisioni sui singoli casi è disponibile sul sito:
http://ec.europa.eu/competition/sectors/media/decisions_psb.pdf
Le decisioni più recenti sugli aiuti di Stato a favore dei servizi pubblici di diffusione dei mezzi audiovisivi in Germania (vedere IP/07/543 e MEMO/07/150), in Irlanda (vedere IP/08/317) e in Belgio (vedere IP/08/316) riflettono l'impostazione della Commissione, in particolare per quanto riguarda il mandato di servizio pubblico nel nuovo ambiente mediatico, per esempio quando le emittenti gestiscono siti web e trasmettono via i telefoni cellulari.
La Commissione dell'Unione Europea ha adottato il 2 luglio 2009 una nuova Comunicazione della Commissione relativa all'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione". Tale comunicazione sostituisce la precedente "risalente al 17 ottobre 2001. Le principali modifiche della nuova comunicazione riguardano:
-
il controllo a priori dei nuovi servizi di rilevante portata lanciati dalle emittenti di servizio pubblico (controbilanciando l'incidenza di questi nuovi servizi sul mercato con il loro valore pubblico);
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chiarimenti sull'inclusione dei servizi a pagamento nel mandato di pubblico servizio;
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controllo più efficace degli eccessi di compensazione e supervisione del mandato di servizio pubblico a livello nazionale;
maggiore flessibilità finanziaria per le emittenti di servizio pubblico.
L'intento della comunicazione è assicurare, per la diffusione dei mezzi audiovisivi, servizi pubblici di alta qualità su varie piattaforme, da Internet agli schermi nei luoghi pubblici. Inoltre, prima che le emittenti di servizio pubblico immettano sul mercato nuovi servizi, i cittadini e gli operatori europei potranno esprimere il loro parere in pubbliche consultazioni. Infine, in quanto contribuenti, i cittadini beneficeranno di un utilizzo più responsabilizzato, trasparente e proporzionato del finanziamento statale in questo settore.
La comunicazione è stata adottata dopo aver proceduto a un'ampia consultazione pubblica (vedere IP/08/24, IP/08/1626 e IP/09/564) ed è basata sui principi fondamentali del finanziamento della radiodiffusione di servizio pubblico del protocollo di Amsterdam In particolare, la comunicazione riconosce il potere discrezionale degli Stati membri di definire il mandato delle emittenti di servizio pubblico e sottolinea il dovere della Commissione di preservare la concorrenza leale.
La versione definitiva sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea ed entrerà in vigore alla data della pubblicazione.