Ugo Cavaterra
Vicepresidente Infocivica
DAL PIXEL ALL'ANIMA E RITORNO. IL SERVIZIO PUBBLICO COME VETTORE DI NUOVA FORMA-SOSTANZA
Siamo immersi in una realtà olografica determinata dalla nostra percezione limitata al 10% dell’udibile e del visibile. Noi stessi creiamo costantemente la realtà in cui viviamo e questo fatto molto più facilmente viene realizzato dai mezzi di comunicazione che, se adeguatamente integrati e convergenti, posso riuscire a far diventare realtà ciò che prima realtà non era.
Attraverso le sinapsi digitali che si propagano nel sistema nervoso della Rete possiamo creare ulteriori intrecci di realtà che interagisco tra loro e alimentano una sorta di stato alterato di coscienza nei fruitori dei vari messaggi, che in questo modo andranno a ricercare tutto ciò che abbia attinenza e che possa suffragare le loro convinzioni, senza per questo controllarne la veridicità.
In questo il Servizio Pubblico o servizio al pubblico può e deve svolgere un ruolo determinante soprattutto nel veicolare programmi e notizie che siano quanto più vicino alla “verità”. Lo si può fare innanzitutto ri-accordando l’Uomo al proprio ritmo naturale, un ritmo che, da qualche decennio a questa parte ,difficilmente si manifesta negli esseri umani oramai digitalizzati e in pieno raptus di dipendenza mediatica.
I Valori che hanno visto ogni Civiltà crescere, da quando l’uomo ha messo piede su questo Pianeta, potranno tornare ad albergare nel bagaglio di ognuno di noi soltanto ri-accordando alla giusta frequenza ogni essere umano, ogni sua attività e ogni fruizione di programmi e dai contenuti cross-mediali e/o ipermediali, al multiplo degli 8Hz della Risonanza Schumann.
Questa “risonanza” non è altro che il cosiddetto battito cardiaco della Terra e tutto ciò che ne è multiplo è in “accordo” con gli esseri viventi che popolano il pianeta. Ascoltereste un’orchestra con strumenti non accordati? La stessa legge è valida per tutti gli esseri umani se questi emettono una frequenza discordante avremo nei rapporti interpersonali una reazione a catena.
Quindi, a cominciare dall’utilizzo del Diapason scientifico nella composizione e nella emissione della musica, il servizio pubblico potrebbe dare il via a quell’effetto determinato dalla legge fisica della Risonanza che troverebbe applicazione ovunque. Così, invece che frequenze disarmoniche a cui siamo sottoposti giorno e notte, avremmo la naturale fruizione di quelle armoniche nei contenuti che vengono quotidianamente veicolati da tutti i Media.
In questo modo si ristabilirebbe l’equilibrio negli esseri umani che riscoprirebbero i Valori fondanti della società.
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