IL MODELLO BBC
di Matteo Maggiore
Contributo al dibattito "Una testata unica per la Rai?
Un rapidissimo contributo sulla situazione della BBC e su qualche indicazione forse utile alla discussione italiana.
1. La Qualita' Prima di Tutto (Putting Quality First)
La BBC ha annunciato la sua strategia per I cinque anni 2012-2016, basata su alcuni principi chiave:
Riallocazione di risorse attorno a 5 priorita' editoriali: giornalismo; cultura/musica/conoscenza; fiction e umorismo; programmi per bambini; eventi che uniscono la nazione e le comunita'. Circa 600m di sterline l'anno verranno riallocate da generi non prioritari a questi punti focali di investimento.
Obiettivo del 90% dei fondi (canone) spesi in produzione o distribuzione, riducendo le spese "corporate" dal 12% attuale al 10%
Limite della spesa in diritti sportivi al 9% (circa 330m)
Razionalizzazione del servizio online (-25% l'anno a partire dal 2013)
Taglio del 20% del budget acquisizioni estere (budget attuale: meno di £100m)
2. L'accordo per il finanziamento della BBC 2011-2016
Ottobre 2010: Nel quadro del bilancio di austerita' annunciato dal Governo, la BBC negozia il suo finanziamento fino alla scadenza del Royal Charter 2007-2016
Tagli di circa 16% sulle previsioni: canone congelato a £ 145.50 l'anno fino al 2016; fine del finanziamento supplementare per la radio internazionale World Service e per BBC Monitoring (£ 290m); partnership con il canale gallese S4C (£90m); contributi allo sviluppo della banda larga (£ 150m) e alla TV locale (£ 25m)
Oltre all'integrazione di questi tagli supplementari, il Direttore Generale ha imposto un 4% supplementare per generare capacita' di investimento
Tagli verranno proposti al BBC Trust entro luglio e decisi verso settembre. Strumenti: efficienza; riduzioni di investimento; forse riduzioni di servizi.
3. L'impatto sul giornalismo
La BBC ha oltre 6000 giornalisti - di cui 850 corrispondenti internazionali in 125 citta' (70 paesi), con 30 bureaux congiunti e 95 uffici "singoli" (solo bbc News, o World Service, o Monitoring)
Tutti I corrispondenti e gli uffici delle grandi regioni britanniche (Scozia, Galles, Irlanda del Nord) sono nel gruppo chiamato "Newsgathering" (raccolta di notizie).
Newsgathering convive con I singoli programmi, ciascuno con un Editor: I principali notiziari televisivi (6 o'clock News e News at Ten), Breakfast News, One o'clock; I programmi di approfondimento (Newsnight, ogni sera su BBC2; Panorama, settimanale; I programmi radiofonici del mattino, pranzo e pomeriggio su radio 4 e 5); e l'online. Gli editors riportano al capo della "Multimedia Newsroom", che assicura coordinamento sia editoriale sia logistico.
Fermo restando il profilo specifico di ogni programma (eg News at Ten piu' internazionale, 6 o'clock piu' centrata sul nazionale…), la linea editoriale e' coordinata e punta su efficienza e complementarita'. Notiziari televisivi sono esclusivamente su BBC1, approfondimenti prevalentemente su BBC2.
I giornalisti sono gli stessi su tutte le piattaforme e I canali. Dipendono tutti dalla stessa direzione (News) e sono tutti tenuti agli stessi principi. Enunciati nelle Editorial Guidelines (pubbliche e aggiornate regolarmente), I principali sono imparzialita' ("se proviamo a convincere la gente, ci comportiamo da politici, non da giornalisti"); esattezza e verita'; onesta' e rispetto della privacy; rispetto ("ogni giorno dobbiamo scegliere linguaggio e parole" che hanno cariche emotive e semantiche); indipendenza (evitando anche ogni conflitto di interesse personale).
La BBC sta rivedendo tutta la sua organizzazione per far fronte ai tagli al canone e darsi un assetto sostenibile per I prossimi 5 anni date le risorse. Si mette l'accento su maggiore integrazione, sinergie, ravvicinamento soprattutto tra diversi media e tra giornalismo nazionale e internazionale. La complementarita' e unita' editoriale saranno rafforzate.
In generale, la BBC mira a guadagnarsi la fiducia e la stima del pubblico in quanto istituzione. Cerca percio' di seguire gli stessi principi in tutti I programmi di informazione. C'e' naturalmente concorrenza per scoop, accesso e successo, ma non e' dettata da secondi fini politici o etero-aziendali.
4. Qualche riflessione conclusiva
Cosa si intende quando si dice di volere "una RAI libera dai partiti", "una RAI dei cittadini"? Spesso mi e' capitato di sentire irridere i principi giornalistici e alcune delle stratregie/pratiche aziendali della BBC come utopistiche, soprattutto - ma non solo - nel contesto italiano. Altre volte, ho sentito dubitare della loro onesta': sicuramente sono solo parole, una copertura per l'universale tiro alla fune che partiti e interessi certamente praticano in Inghilterra non meno che altrove.
(Tra parentesi: In base alla mia esperienza, per quello che riguarda la BBC la verita' e' che I valori enunciati sono alla base del lavoro quotidianamente svolto. Che il lavoro e', come ovunque, imperfetto e non esente da errori. Che, grazie in parte ad accidenti storici (non ultimo, il sistema bipartitico - con buona pace dei Liberali - che ha aiutato a sviluppare efficaci fattori di moderazione "culturale"), I partiti politici non conducono alcuna "politica territoriale" all'interno della BBC - nessuno sa di che partito sia il Direttore Generale, ne' tantomeno gli altri managers, e a nessuno verrebbe in mente di chiederlo.)
Liberarsi di qualsiasi "vizio" e' difficile, ma e' del tutto impossibile se non si decide di farlo. Per deciderlo, bisogna volerlo fortemente, e enunciare esattamente quel che si vuole.
Un servizio pubblico indipendente e al servizio dei cittadini deve anzitutto volerlo essere. Deve anche smettere di argomentare la vanita' dell'obiettivo in base all'impossibilita' di raggiungerlo perfettamente: la perfetta obiettivita' non esiste, ma c'e' una bella differenza tra il giornalismo di chi fa uno sforzo per raggiungerla e quello di chi neanche ci prova.
Nell'era del digitale, il servizio pubblico deve ri-giustificare la sua esistenza di continuo, con argomenti sviluppati, appunto, in pubblico.
Il servizio pubblico deve mirare all'imparzialita' - diversa dal pluralismo come divisione del territorio. I principi editoriali dell'informazione - integrita', indipendenza, esattezza, rispetto… - devono essere comuni a tutti I giornalisti. Per esser credibili, devono anche esser promssi, sostenuti da uno sforzo comune dei professionisti del servizio publlico nell'affinarne l'applicazione concreta - e fatti rispettare, con tolleranza per gli errori in buona fede e sanzioni per chi li infrange gravemente.
Il servizio pubblico deve essere efficiente e trasparente. Deve tendere a minimizzare I costi non legati al prodotto e sottoporsi a ragionevoli misure di trasparenza. Ha comunque il dovere di spiegare pubblicamente le scelte e strategie di spesa. Infine - o in primis - ha il dovere di non generare costi evitabili al solo fine di permettere che diverse sue parti siano in concorrenza tra loro perche' rispondenti a direttive provenienti dall'esterno. In poche parole, il servizio pubblico ha la responsabilita' di sviluppare una strategia razionale, efficace e trasparente, che gli permetta di lavorare non nel proprio interesse istituzionale (cioe' di comportarsi come qualsiasi altro operatore commerciale), ma nell'interesse del pubblico nel complesso.
Si tratta di obiettivi difficili ma non impossibili, che tracciano un percorso piu' che un punto d'arrivo finale. Il loro perseguimento e' legato alla cultura d'impresa e alla leadership quanto ai meccanismi strutturali, di finanziamento e di governance.
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