EVENTO INFOCIVICA - GIORNATA ITALIANA EUROVISIONI 2008
Roma Raccolta teatrale e Biblioteca del Burcardo – 22 ottobre 2008
I MEDIA INCONTRANO LA STORIA. L’OCCASIONE DEL CENTOCINQUANTENARIO DELL’UNITÀ D’ITALIA
Scaletta dell'intervento di Piero Melograni
Infocivica a Eurovisioni 2008 – 22 ottobre 2008
Seconda sessione L’Italia verso la Multimedialità:
Centocinquantenario dell’Unità d’Italia e Milano Expo 2015
1) Enorme importanza delle immagini per l’insegnare la storia
2) La memoria è soprattutto visiva
3) Cicerone e la memoria visiva
4) Anche le pellicole di Fiction molto utili se ben fatte
5) 1860 di Alessandro Blasetti. 1860 (1934) è ritenuto da molti, ancora oggi, il film che anticipò la lunga stagione del neorealismo italiano. Siamo nel 1860. I patrioti siciliani, ritirati sulle montagne, attendono l'arrivo delle truppe garibaldine per liberare l'isola dal regime borbonico. In viaggio dalla Sicilia che si prepara con agitazione allo sbarco dei Mille, il pastore Carmeliddu raggiunge la penisola per conto di padre Costanzo, un frate che spalleggia i ribelli. Scopo della sua missione è raggiungere la Liguria ed assicurarsi che la spedizione di Garibaldi sia un progetto concreto, come la speranza di chi l'attende, esortando in tal caso i combattenti ad un intervento sollecito. Durante il suo faticoso cammino, Carmeliddu scopre e verifica il tormento dell'Italia in transizione, il dolore di quanti stanno lottando perché sia "fatta l'Italia". Nel frattempo sua moglie Gesuzza, rimasta in Sicilia, viene catturata e condannata a morte dalla polizia borbonica, che nel disordine ha attuato un violento programma di repressione, mirato a dissuadere i rivoltosi. A salvarle la vita sarà una provvida amnistia, giunta da Napoli per volere del Re. Carmeliddu, ignaro di ogni cosa e preoccupato per il disagio delle truppe garibaldine, prosegue la missione e s'imbarca a Quarto con i Mille, resosi conto della determinazione che spinge avanti il condottiero e gli italiani che intorno a lui si sono raccolti, abbandonando le loro case, da ogni città e provincia della penisola. Dopo la storica, penosa vittoria a Calatafimi, il pastore viene raggiunto sul campo di battaglia dalla moglie, allarmata per il suo destino. Nell'entusiasmo dell'incontro, Carmeliddu riferisce alla donna l'immortale testimonianza di Garibaldi: in quel giorno, è stata fatta l'Italia.
6) Purtroppo per l’epoca del Risorgimento abbiamo solo alcuni dagherrotipi, ma anch’essi se bene osservati e filologicamente interpretati possono contenere numerosi insegnamenti. Spesso una foto d’epoca può contenere più informazioni di un documento scritto.
7) La dagherrotipia è un procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini non riproducibili. Messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre da un'idea di Joseph Niépce e del figlio di questi, Isidore, venne presentato al pubblico nel 1839 dallo scienziato François Arago, presso l'Académie des Sciences e dell'Académie des Beaux Arts.
8) Avremo invece moltissimi documenti per il periodo del regime mussoliniano. In parte utilizzabili purché non propagandistici.
9) C’è poi da riflettere e fare anzi proposte molto concrete riguardo agli ultimi decenni della storia d’Italia, utilizzando gli archivi della RAI e dell’Istituto Luce, Settimana Incom ecc. al fine di realizzare una grande cine/fototeca nazionale che possa essere a disposizione di tutti i docenti italiani, fornendo loro non soltanto immagini, ma anche materiale didattico utile e interpretare tali immagini.
10) Occorre quindi censire tutti i fondi cine/fotografici italiani e compiere una esplorazione nelle cine/fototeche europee per analizzare attentamente le migliori tra esse.
|