BOZZA (IN ATTESA DI APPROVAZIONE)
INFOCIVICA-TELEDETODOS. BOZZA DI DICHIARAZIONE CONGIUNTA
I cambiamenti registrati nel panorama dei media europei nel primo decennio di questo secolo hanno messo in dubbio la giustificazione tradizionale della necessità dell'esistenza di enti pubblici di radiodiffusione. Il sistema misto, caratteristico della maggior parte dei paesi dell'Unione Europea, ha assicurato quasi ovunque, un ragionevole equilibrio tra aziende pubbliche e private nel campo dei media, con una vasta offerta di programmi e un ampio pluralismo nelle aree dell’informazione e dell’intrattenimento. Alla vigilia del completamento del passaggio alla televisione “tutta digitale” previsto nell’Unione Europea entro la fine del 2012 la salvaguardia di un servizio pubblico si rende ancora più necessaria.
Nelll’attuale congiuntura economica, ci sembra che l'esistenza di un servizio pubblico crossmediale di radiofonia, televisione e servizi interattivi e partecipativi in rete, sia fondamentale per salvaguardare le diversità e le identità culturali e linguistiche, il pluralismo, la coesione sociale e l’integrazione multiculturale, la promozione delle libertà fondamentali e il funzionamento della democrazia. L'allarme per la situazione di crisi economica non può servire come alibi per coprire altri interessi politici ed economici: la riduzione del servizio pubblico, in termini di costo-redditività, significherebbe per i cittadini non avere più a disposizione contenuti caratterizzati per la diversità, l’imparzialità e l’accesso universale.
La riduzione degli stanziamenti assegnati agli enti pubblici di radiodiffusione, negli Stati in cui sono presenti, nel breve periodo, potrebbe significare una perdita di diritti fondamentali dei cittadini, come la possibilità di accedere a vari contenuti per bambini e a contenuti educativi di qualità, non mediati da interessi commerciali. E come la disponibilità di un’offerta informativa neutrale e indipendente, con il libero accesso agli avvenimenti importanti.
Secondo la dichiarazione del Parlamento europeo, chiediamo agli Stati membri di sostenere l'esistenza di un servizio pubblico cross-mediale di alta qualità, in grado di offrire un’alternativa reale alla programmazione delle reti commerciali e che, senza dover essere necessariamente in concorrenza per le quote di affollamento e di introiti derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari, occupi un posto di primo piano come base fondamentale della salvaguardia del pluralismo nei mezzi di comunicazione, il dialogo democratico e l'accesso per tutti i cittadini a contenuti di qualità. Questo dovrebbe includere anche un finanziamento adeguato per assolvere una missione di innovazione tecnologia e dei linguaggi in grado di assicurare ed estendere il tradizionale presidio pubblico anche ai servizi interattivi e ai nuovi media parteicipativi, per garantire un’adeguata e capillare presenza informativa di prossimità sul territorio e per assicurare una compiuta valorizzazione degli archivi audiovisivi che costituiscono uno dei principali patromoni nazionali del Novecento
Questi mezzi devono avere fonti di finanziamento adeguate e certe, e un quadro normativo stabile e prevedibile. La presenza delle nuove tecnologie è indispensabile, allo scopo di svolgere i compiti del servizio pubblico nell’offerta di contenuti culturali di qualità e novità, in stretta associazione con le comunità culturali e i grandi centri di eccellenza nell’innovazione: università, centri di ricerca, laboratori, poli tecnologici e atelier di sperimentazione di nuovi linguaggi e modalità espressive della comunicazione e dello spettacolo.
Per i gruppi sociali e partiti minoritari, per le parti sociali, le ONG o le associazioni di consumatori e di utenti, il servizio pubblico radiotelevisivo è la migliore piattaforma per promuovere le loro attività e rivolgersi alla società intera, sostenendo contemporaneamente l'industria culturale e creativa nazionale in tutte le sue forme vecchie e nuove.
In questo contesto, riteniamo che la società europea si trovi in un momento cruciale per il consolidamento del suo modello di servizio pubblico di comunicazione ed esprimiamo la nostra volontà di difendere l'esistenza di un servizio pubblico in grado di:
riaffermare un'offerta audiovisiva indipendente, di qualità, con soluzioni tecnologicamente appropriate, con risorse economiche, tecniche ed umane adeguati a questi obiettivi;
essere coerente con le esigenze dei cittadini, in linea con i criteri di redditività sociale, e rispettosi delle leggi e linee guida che garantiscono la missione del servizio pubblico;
essere il baluardo principale capace di garantire l'interesse pubblico e di creare un'opinione pubblica libera: la verità, l'indipendenza e la pluralità di informazione, protezione e promozione dei diritti dei bambini, la parità di genere e di età, i diritti umani, il sostegno all'educazione e alla formazione, lo sviluppo culturale e la coesione sociale;
avere un modello di gestione efficiente in grado di ottimizzare al massimo la produzione e le proprie risorse, con criteri che garantiscano l'indipendenza politica e che promuovano la professionalità;
così come di avere risorse finanziarie sufficienti per raggiungere gli obiettivi aziendali;
che sia in grado di creare un’offerta interessante, innovativa e di qualità volta ai grandi segmenti della popolazione e giustificata dalla sua redditività sociale;
che realizzi un ruolo strategico nello sviluppo delle identità e delle industrie culturali e che garantisca il diritto di accesso ai gruppi sociali; che approfondisca l'obiettività e l'imparzialità delle informazioni, la pluralità delle opinioni, il rispetto delle minoranze e della partecipazione sociale;
che rafforzi la collaborazione con altri operatori europei audiovisivi pubblici, anche promuovendo la produzione audiovisiva e crossmediale indipendente;
e, finalmente, che partecipi attivamente allo sviluppo della Società dell'informazione per tutti: con servizi di radiofonia, televisione digitale, ad alta definizione, servizi interattivi e partecipativi in rete;
con il contributo significativo di contenuti mobili e piattaforme di servizi. Insomma, che renda più facile l’accesso universale dei cittadini ad un'interessante offerta cross-mediale, sia generalista sia specializzata, migliorando così l’alfabetizzazione mediatica per l’interesse pubblico, ovvero dell’intera collettività. |