UNA TESTATA UNICA PER LA RAI ?
Conclusioni di Gerardo Mombelli - Presidente Infocivica
Esistono varie forme di “provocazione”, intellettuale o politica che sia. Di queste, due sono le più frequentate. Quella che si propone di confermare e giustificare, attraverso il paradosso o l’esagerazione, lo status quo del problema considerato. Quella che, al contrario, vuole stimolare una riflessione innovativa capace di prendere positivamente in conto, i cambiamenti intervenuti nei comportamenti individuali e collettivi come nelle tecnologie.
Il tema e l’interrogativo che abbiamo sposto ai nostri interlocutori appartiene certamente a questa seconda ipotesi.
Pensiamo infatti che lo stato del servizio pubblico oggi in Italia richieda il superamento delle risposte automatiche e/o rituali, nonché la ricerca di un percorso costruttivo condiviso il quale, senza dimenticare conflitti di interesse e legittime diverse visioni, sia in grado di vincere lo stagno in cui si trova il dibattito attuale sulla RAI e la RAI stessa. Certo, il nostro voler essere animatori di una ripresa e di una nuova prospettiva, sarebbe velleitario se fossimo soli e isolati. Molti segni ci dicono al contrario che non è più così e dunque con tutti i volonterosi disponibili ci proponiamo di dare forza e coerenza ai contenuti possibili di una riforma necessaria e inevitabile.
Lo stiamo facendo da due anni a livello europeo, con la creazione del Gruppo di Torino, che si riunirà per il terzo seminario nel prossimo settembre. Vogliamo ora approfondire ed estendere il contributo italiano all’iniziativa comunitaria e assicurargli una solida “base” nazionale. |