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Alle 09.15 presso l’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, in occasione della 62a edizione del Prix Italia, si è aperto il Seminario organizzato da Infocivica con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con la Fondazione Bordoni - La trasformazione della società, la domanda e la nuova missione dei media di servizio pubblico.
Ha aperto l’incontro Giovanna Milella ricordando come questo sia più di un semplice incontro, si tratta infatti della tappa di un percorso ben preciso avviato già lo scorso anno. Riagganciandosi al centocinquantenario dell’Unità d’Italia, ha sottolineato la complessità e l'importanza dell'iter intrapreso.. È fondamentale pensare e creare collegamenti forti in Europa, soprattutto in questo momento di globalizzazione, di impetuoso sviluppo e che ha forti implicazioni nel campo economico e tecnologico. È importante passare da un’unità storica a quella reale. In questo la comunicazione deve essere al centro di un lavoro di unificazione e crescita in cui è basilare è la ricerca di una mission del servizio pubblico.
La parola è passata a questo punto a Giampiero Gramaglia, consigliere per la comunicazione dell'Istituto Affari Internazionali di Roma, che presiede e modera l'incontro, il quale passa la parola a Marco Simeon, direttore Relazioni Istituzionali e Internazionali Rai.
Il mondo della televisione e del servizio pubblico è cambiato - ha detto Marco Simeon - e sono cambiate le esigenze del settore. Correre dietro alle esigenze del mercato ha forse distolto l'attenzione dai contenuti che deve fornire il servizio pubblico. Anche il passaggio alle nuove tecnologie è una rivoluzione che segna solo l’inizio di un percorso e che va portato avanti con un impegno al quale la Rai certamente non intende sottrarsi.
La parola passa quindi a Gerardo Mombelli, Presidente di Infocivica, il quale sottolinea che l'associazione Infocivica è pienamente consapevole della differenza che passa fra una discussione seminariale e un ambizioso progetto, che prevede un lungo lavoro quale quello che ci prefiggiamo. Non si tratta di differenza quantitativa: per riuscire sono necessari finanziamenti, ma anche una più precisa definizione di obiettivi e traguardi.
Interviene a questo punto Robert Castrucci che parla a nome del Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Enrico Manca: testimonia l’interesse sia della Fondazione Bordoni, ente di ricerca sulle telecomunicazioni, ma anche quello personale di Enrico Manca, il quale ha sempre dimostrato di avere a cuore la sorte del sistema televisivo italiano e in particolare del servizio pubblico. La convergenza delle tecnologie, intanto, si consuma sull’utente televisivo che inizia a vivere in modo differente televisione e media.
La televisione tradizionale non è più egemone e c’è il rischio che i media non siano all’altezza delle esigenze del pubblico. E’ qualcosa di differente dalla semplice aggiunta della rete internet all’offerta: si tratta di essere all’altezza di generare sistemi ibridi. Viceversa il rischio è quello di venire bypassati. È fondamentale affrontare una tale rivoluzione e mettere mano alla governance del servizio pubblico.
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